Descrizione

A gennaio 2020 ha preso avvio il progetto “Salute, lavoro e famiglia: azioni di sostegno a persone in disagio lavorativo e alle loro famiglie”. Il progetto ha la durata di un anno e si avvale di un contributo concesso dalla Regione Toscana in Ambito Sociale con D.D.R. 11172 del 18/06/19.

Già qualche anno fa abbiamo affrontato casi di lavoratrici e lavoratori che cercavano il nostro aiuto non solo per sé ma anche per i propri familiari, perché le situazioni conflittuali o fortemente stressanti nel proprio ambiente di lavoro avevano avuto conseguenze negative in famiglia o avevano rovinato le relazioni con alcuni componenti.
Non solo. Avevamo constatato che il doppio mobbing (sul lavoro e in famiglia) è una realtà: condizioni fortemente avversative sul lavoro creano malessere, tensione emotiva, senso di colpa e di inadeguatezza, senso di rivalsa o manie di persecuzione, rabbia repressa che, portati a casa, peggiorano le relazioni in famiglia, provocano conflitti o li aggravano, rendono insostenibile anche la sfera di vita familiare e personale.

Abbiamo così pensato di ampliare i servizi del Centro Lavoro Sereno, offrendo interventi specifici e mirati ai singoli componenti delle famiglie delle persone in sofferenza a causa di condizioni avversative sul lavoro e, se necessario, ad interi nuclei familiari.

La novità di questo progetto consiste nell’offrire percorsi di sostegno anche ai familiari degli utenti che si rivolgono al nostro servizio.

La proposta progettuale è stata approvata e cofinanziata dalla Regione Toscana proprio per il suo carattere innovativo che ha una duplice valenza.
Il considerare l’intero nucleo famigliare che sta dietro alla persona che si è ammalata a causa di alti livelli di stress sul lavoro ha carattere innovativo in due sensi:

  • è innovativo per il metodo: considerare l’intero contesto di vita in cui la persona è inserita
    significa affrontare il problema in chiave sistemica
  • è innovativo per i risultati: facilita il processo di cura, lo rende più efficace e, a volte, lo accelera, rispetto ai percorsi focalizzati esclusivamente sulla singola persona che vive il disagio.

Il disagio lavorativo nei suoi diversi aspetti (stress, mobbing, violenza psicologica, burnout) comporta una serie di conseguenze negative sulla salute psicofisica di chi lo vive.
La patologia psichiatrica più frequente è il disturbo dell’adattamento che può manifestarsi con varie forme ansioso-depressive come reazione agli eventi che provocano lo stress.
Il disturbo post traumatico da stress può associarsi a perdita di autostima, ansia, esaurimento nervoso, depressione, insonnia, nevrosi, isolamento sociale, attacchi di panico, ma anche a cefalea, annebbiamenti della vista, tremori, tachicardia, sudorazione fredda, gastrite e dermatiti.

Il supporto fornito dal progetto “Salute, lavoro, famiglia” incide sulla qualità di vita complessiva della persona perché prevede azioni che riguardano tutti gli aspetti relazionali (intrapersonali e interpersonali, sul lavoro e in famiglia) e tutte le sfere di vita: lavorativa, affettiva, sociale e della salute.

Cosa prevede il progetto

Il progetto prevede percorsi di sostegno psicologico e percorsi di assistenza multidisciplinare integrata, individuali e di gruppo.
Si tratta di servizi che vanno dall’ascolto a percorsi di supporto psicologico individuale integrati con percorsi per i componenti delle famiglie di appartenenza, o interi nuclei familiari, con colloqui in presenza e a distanza, ma anche consulenza medica e legale.
Sono previsti inoltre gruppi di formazione sulle tecniche di contrasto alle discriminazioni e alle pressioni psicologiche, per imparare a gestire i conflitti, ad affrontare le fonti di disagio e a prevenirlo.